#RICERCA
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Transtopia. luogo dell’oltre

Transtopia è luogo fondato sul prefisso trans: è dunque un attraversamento, uno spostamento, e decentrarsi sarà parola di (dis)ordine.

Transtopia vuole indagare le traiettorie che ci conducono verso nuovi spazi di costruzione di immaginari e reimmaginazioni.

Transtopia intende sottolineare un movimento teorico e pratico di superamento dell’esistente senza prescindere da esso.

CHE COS’È?

Transtopia. Luogo dell’oltre è il titolo dell’evento di restituzione finale del secondo gruppo di ricerca di Verso, costituito da Raytrayen Beakovic Lauria, Angela Curina, Vincenzo Grasso, Alexius Silvio Reyes e Andrea Zisa, con il coordinamento di Antonia Alampi e Bernardo Follini.

Con i contributi di: ALMARE, Francesca (Collettivo EsseNon), Collettivo Dott. Porka’s, Mohamed Amine Bour, Filippo Borreani, Raffaele Cirianni, Large Motive, Chiamaka Sandra Madu, Toufik Mahboub, Hafsa Marragh, Nicolò Molinari, Agostino Petrillo, Simone Scardino, Ariman Scriba, Giovanni Semi, Sara Thadi, Torin011.

Tramite una due giorni di incontri, esposizioni, conversazioni e performance, lo spazio della Fondazione Sandretto sarà palcoscenico di esercizi di reimmaginazione collettiva e di decentramento delle rappresentazioni, del linguaggio, della metodologia e delle identità.

Il percorso esplorativo vuole riflettere sulla contemporaneità e sullo sguardo della società occidentale, abitata da dinamiche di potere spesso nascoste da maschere di cordialità e inclusione indossate dallə attorə politichə che amministrano le nostre città e le nostre vite.

La restituzione/rilancio dell’indagine del gruppo di ricerca che prende forma nell’ambito di Transtopia. Luogo dell’oltre diventa, così, lo strumento privilegiato per affrontare criticamente i principali punti di snodo del programma Verso:

 

  • il linguaggio come dispositivo di produzione dei soggetti
  • l’assemblea come spazio del discorso democratico
  • l’alleanza come orizzonte collettivo per l’iscrizione di politiche antidiscriminatorie
  • la memoria come territorio di conflitto da riconsiderare e riscrivere
  • la tecnologia come spazio di costruzione del sé
  • lo spazio urbano come scenario di emancipazione e di conquista dei diritti

Cosa facciamo?

La prima giornata si presenta come uno spazio di elaborazione teorica, volto al dialogo e al tentativo di suggerire critiche per la destituzione dello status attuale.

Nella seconda giornata, gli scenari alternativi scaturiti dallo spazio teorico verranno radicalmente trasformati in pratiche: i momenti performativi proposti assumeranno il profilo di pratiche immaginative.

Qual è l’obiettivo?

L’intento è di provare a ribaltare il punto di vista occidentalocentrico, reimmaginarlo, ricostruirlo, accompagnando il pubblico in un tragitto fatto di stimoli nuovi, altri e diversi.

Quale sarà il luogo dell’arrivo, dunque? La mèta non potrà essere statica, ma il concetto stesso di movimento dovrà essere incluso in essa.

QUANDO E DOVE?
6 e 7 maggio 2022
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
via Modane 16, 10141, Torino

Per partecipare alle attività è necessario prenotarsi. Clicca sui pulsanti in basso.

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