#WORKSHOP
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scioglilingua pt. 2

Cosa facciamo?

Il workshop si avvale del metodo della cooperazione orizzontale, in cui l’apporto di ogni singolo partecipante è fondamentale per lo sviluppo dell’attività. Tale workshop è stato strutturato in più incontri per attivare processi di dialogo e condivisione.

A partire dalla visita alle opere esposte, lə ragazzə hanno potuto scrivere dei post-it con parole evocate dall’osservazione, i materiali e le didascalie informativi sono stati tradotti in arabo dal ricercatore e mediatore interculturale Anas Mghar per ampliare il target che fruisce la mostra, aspetto fondamentale per il mondo museale, il cui sforzo, oggi, è quello di rendersi più inclusivo e accogliente, e in particolare per la Fondazione che punta ad essere un luogo sicuro in cui sentirsi considerati e di cui sentirsi parte attiva. Le parole scelte, infatti, potevano essere in qualsiasi lingua, per ideare un glossario multilinguistico, interculturale e, soprattutto, condiviso e personalizzato, che è stato poi stampato sulle t-shirts in un laboratorio di stampa serigrafica, svoltosi nelle sedi dei CPIA2 e CPIA3 di Torino.

Lə ragazzə sono poi statə immortalatə in mostra con indosso le t-shirts, potendo scegliere come autorappresentarsi: in piedi, sedutə, nascostə, ben visibilə, interagendo con le opere… Ispirandosi alle opere in mostra e allə artistə espostə, il workshop dà la possibilità di allestire una mostra personale all’interno delle sedi dei CPIA, come ricordo e segno tangibile dell’esperienza vissuta.

Qual è l’obiettivo?

Il workshop è stato pensato per riflettere su temi socio-politici, con la finalità di creare un glossario – partendo da quello già esistente di Verso – personalizzato e condiviso. Questo percorso si basa sulla partecipazione orizzontale, che valorizza l’apporto di ogni partecipante. Fondamentale è dunque la possibilità di ragionare sul linguaggio in uno spazio museale, che può essere un luogo sicuro per il dialogo e la libera espressione.

Con l’opportunità di vivere e abitare una mostra, lə partecipanti si sono ritrovatə in Safe House, per poter ragionare sulle parole che caratterizzano il vivere insieme, la collettività e il sè, sottolineando l’importanza di temi come quelli dell’identità, del dibattito e del linguaggio per rispondere a politiche discriminanti.

Gli obiettivi sono quelli di:

riflettere su fenomeni sociali legati alle pratiche discriminatorie, partendo dalla mostra e mettendo in campo anche le proprie esperienze personali;
esplorare il linguaggio e le parole circa tali tematiche;
– percepire lo spazio museale come un luogo che fornisce l’occasione di confronto, libera espressione e partecipazione
attiva.

Chi partecipa?

Il workshop è stato rivolto a due classi, costituite da ragazzə tra i 16 e i 20 anni e provenienti da paesi differenti (Magreb, Albania, Turchia, Bangladesh, Perù, etc…), del CPIA2 e del CPIA3 (Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti, che permettono di ottenere la licenza e fornire un’istruzione a chiunque non sia riuscito ad averla).

La conduzione del workshop garantisce una cooperazione orizzontale e un’interdipendenza sinergica tra più attori messi in campo: il Dipartimento Educativo della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, il ricercatore e mediatore interculturale Anas Mghar e l’associazione A.M.E.C.E. che opera negli spazi dei CPIA. In tali centri, l’associazione propone – tramite il progetto “Provaci ancora, Sam!” – attività didattiche che, tenendo conto delle specificità dei singoli, forniscono la possibilità di esprimersi al meglio, aumentando e alimentando l’empowerment dei soggetti.

L’associazione è nata nel 2000 come “Casa comune”, specializzandosi poi per venire incontro alle esigenze della comunità marocchina che non aveva punti di riferimento a Torino. Il suo obiettivo è, da sempre, quello di favorire il dialogo tra popolazione immigrata e Paese d’accoglienza, puntando molto sullə giovani e sulla loro educazione. L’associazione inoltre opera nel contesto torinese, promuovendo progetti di ricerca che riguardano temi come l’integrazione, l’interculturalità e le pari opportunità.

Le foto presenti nella gallery sono di Alberto Nidola.

QUANDO E DOVE?

Venerdì 28 gennaio 2022
Visita in mostra e decisione delle parole

Venerdì 4 febbraio 2022
Laboratorio con stampa serigrafica presso i CPIA.

Venerdì 11 febbraio 2022
Shooting fotografico in mostra

Venerdì 18 febbraio 2022
Allestimento mostra presso i CPIA.

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