#WORKSHOP

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Scioglilingua

Cosa facciamo?

Una mostra può essere tante cose: un campo di gioco dove ridefinire insieme le regole dello stare insieme, un articolato discorso pieno di parole nuove per esprimere vissuti personali che si scoprono essere collettivi, un palco dove far risuonare le nostre voci.

Durante il workshop decidiamo di abitare Burning Speech per riflettere sui temi della migrazione, dell’identità e del linguaggio, con l’intenzione di costruire un glossario condiviso in risposta a dinamiche di esclusione e discriminazione.

Per farlo, partiamo da chi siamo e da come veniamo definitə: stranierə, figliə di stranierə, nuovə cittadinə, seconda generazione. Inneschiamo una riflessione sulle parole che ci definiscono, ci ingabbiano, ma che possono anche aiutarci a ridefinirci, emanciparci e liberarci, raccontarci di nuovo.

Il workshop si avvale dell’utilizzo del metodo cooperativo, che valorizza un’interdipendenza positiva tra i partecipanti. Le sessioni di lavoro sono divise in due giornate:

Martedì 13 luglio esploriamo la mostra, soffermandoci sulle opere di Slavs and Tatars, Antonio Della Guardia e Bouchra Khalili, con cui entriamo in contatto a partire dai nostri nomi, dall’idea di lasciare una traccia di sé con una firma, o con una tag.

Giovedì 19 luglio facciamo un focus sulle opere di Sharon Hayes, Hanne Lippard e Beatrice Gibson e agiamo dentro gli spazi della mostra: divisi in gruppi, mettiamo alla prova il linguaggio attraverso la musica, l’hip hop, la tipografia, la scrittura.

Qual è l’obiettivo?

Riflettere su fenomeni di esclusione e inclusione sociale, a partire dalle opere della mostra Burning Speech, mettendo in campo il proprio vissuto personale.

 

  • Valorizzare la posizione da cui i partecipanti guardano e parlano
  • Esplorare le possibilità del linguaggio di agire in queste dinamiche
  • Abitare le opere in mostra come spazi di confronto ed espressione personale/collettiva

chi partecipa?

Il workshop è rivolto a un gruppo di ragazzə tra i 15 e i 16 anni che frequentano il centro educativo “La Finestrella” @puntolucetorino dell’associazione Vides Main.

Vides Main nasce nel 1990 e opera nella Circoscrizione 5 di Torino. I progetti svolti dall’associazione danno priorità a minori, giovani, donne, famiglie con un’attenzione per le componenti deboli della società. Vides Main ritiene che ogni territorio abbia risorse da esprimere e da valorizzare e che il cambiamento sociale si costruisca lavorando sul positivo che esiste. Per questo continua a scommettere sui giovani e sulle donne sviluppando azioni a contrasto della povertà educativa, in cui famiglie e adolescenti si sentono sradicati e ricercano punti di riferimento,e raccoglie la sfida del disorientamento giovanile attraverso nuove forme di progettualità e nuovi strumenti educativi ed espressivi.

Il centro educativo “La Finestrella” @puntolucetorino offre a ragazzə della periferia Nord-Ovest di Torino sostegno scolastico e l’opportunità di partecipare ad attività pomeridiane organizzate dagli educatori. Tra queste, verso la fine del 2020 ha preso forma un collettivo di adolescentə accomunatə dalla voglia di scrivere e di esprimersi attraverso la musica, in particolare tramite il rap.

Le attività del workshop sono organizzate e coordinate dal Dipartimento Educativo della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in collaborazione con Archivio Tipografico, Alessandra Di Biase e Eleonora Croce, volontarie di Amnesty International e Gabriella Dal Lago, responsabile del coordinamento editoriale di Verso.
Il workshop è il risultato della coprogettazione e del dialogo con le realtà coinvolte.

foto: Alberto Nidola
QUANDO E DOVE?

13/19.07.21 | h 10:00-18:00

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Via Modane 16, 10141, Torino

PER INFO:
011-3797631
dip.educativo@fsrr.org

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