#PUBLICPROGRAMME
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come alzare la voce?

DI COSA PARLIAMO?

Pretendere, reclamare, protestare, urlare, scioperare, lottare e ribellarsi. Ma anche partecipare, agire, attivarsi, ingaggiarsi e prendersi cura dei beni comuni.

Se questo è il tempo dell’ingiustizia, che non è solo sociale, ma anche istituzionale, umana, spaziale, economica e climatica, è urgente alzare la voce, ma come si può essere davvero efficaci in un nuovo modo di fare politica dal basso che incroci le politiche tradizionali? In che modo le diverse voci possono davvero generare un cambiamento? Come insomma dar voce a chi tradizionalmente non ce l’ha?

In Spagna, ad esempio, le pratiche di commoning vengono definite processi “istituenti” in quanto istituiscono realtà capaci di scardinare logiche e paradigmi consolidati: solo pubblici o solo privati.

Tra i modelli esplorati di autogoverno e cogestione dei beni comuni urbani, anche risorse naturali come l’acqua e l’energia vengono amministrate (almeno parzialmente) “in comune”. Osserviamo i casi della Taula de l’Aigua di Terrassa e della Xarxa per la Sobirania Energètica, come esperienze in cui si alza la voce per chiedere il controllo democratico e il coinvolgimento dei cittadini nel monitoraggio dei servizi essenziali.

In un dialogo collettivo e plurale con architettə, sociologhə e studentə, questa conversazione di Verso esplora un atlante di luoghi del pianeta dove sono visibili le radicali frizioni del capitalocene e si chiede come sia possibile usare la nostra voce per abitare diversamente il futuro, forse ascoltando ed elaborando insieme “progetti minori”, più che estraendo e parlando, per permettere ad altrə, umanə e non umanə, di far sentire la propria voce.

CHI PARTECIPA?

Come alzare la voce? è una conversazione con Camillo Boano, Giulia Marra e lə studentə del workshop Let the climate speak. L’incontro è realizzato in collaborazione con il Politecnico di Torino. Moderano Michele Bertolino, curatore del Public Programme di Verso e Daniela Ciaffi.

Camillo Boano è full professor di Urban Design and Critical Theory presso la Bartlett Development Planning Unit (UCL), Londra e full professor di Architettura e Progettazione Urbana presso il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche, Territorio del Politecnico di Torino, Italia. È co-direttore dell’UCL Urban Lab. La ricerca di Camillo si è concentrata sull’intreccio tra la teoria critica, la filosofia e i il progetto urbano, focalizandosi in particolare sulle le urbanizzazioni informali e gli urbanismi generati dalla crisi. Sta lavorando a una serie di progetti di ricerca interconnessi in America Latina, Sud Est Asiatico e Medio Oriente sulle infrastrutture urbane, l’abitabilità e il progetto urbano. Ha scritto per riviste italiane e straniere, in italiano è autore di Città Nude. Icononografie dei campi Profughi con Fabrizio Foris (2005, Franc Angeli), Progetto Minore. Alla ricerca della minorità nel progetto urbanistico e architettonico (2020 Letteraventidue) e con Antonio di Campli, Decoloniare l’Urbanistica (2022 Letteraventidue).

Daniela Ciaffi insegna Sociologia urbana al Politecnico di Torino. Svolge attività di ricerca sul tema della partecipazione degli abitanti alle trasformazioni della città e del territorio: è curatrice di “Storia, percorsi e politiche di sussidiarietà” insieme a Filippo Maria Giordano (Il Mulino, 2020), curatrice di “Community action and planning” insieme a Nick Gallent (Policy Press, 2014) e autrice di “Urbanistica partecipata” insieme ad Alfredo Mela (Carocci, 2011). È vice presidente di Labsus, il laboratorio per la Sussidiarietà che promuove in tutta Italia l’amministrazione condivisa dei beni comuni, per cui cura le relazioni internazionali e segue la rete dei Comuni, delle associazioni e dei gruppi informali attivi nel Nord Ovest attraverso progetti sostenuti da soggetti diversi.

Giulia Marra ha una formazione da architetto urbanista (PhD in Urban Planning, Design and Policy al Politecnico di Milano). Da molti anni studia, facilita e valuta processi partecipativi in Italia e in Spagna, indagando la capacità delle pratiche di prossimità di contrastare disuguaglianze socio-spaziali e dinamiche di esclusione sociale. Collabora con Labsus – Laboratorio per la sussidiarietà, coordinando azioni di ricerca, accompagnamento e divulgazione rivolte ad enti pubblici, organizzazioni del terzo settore, gruppi formali e cittadini attivi impegnati in pratiche di amministrazione condivisa dei beni comuni in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

QUANDO E DOVE?
Giovedì 7 luglio | h 18.30

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Via Modane 16, 10141 Torino

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