#PUBLICPROGRAMME
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accedere a noi stess3

Se l’identità è incasellata come prodotto, quali sono possibili strategie per trans-formarla?
In che modo un’operazione di hackeraggio del sé può avere risvolti collettivi?
Si può riprendere possesso dello spazio pubblico a partire da un’affermazione ecologica circa la sopravvivenza del proprio corpo?

DI COSA PARLIAMO?

I social media e le interfacce delle piattaforme digitali, che frequentiamo quotidianamente, incoraggiano l’ostinata iper-coerenza narrativa dell’identità digitale. La trasparenza radicale e la profilazione digitale trasformano l’utente in oggetto e reificandolə stimolano un’economia estrattiva (il data profiling) a discapito dellə singolə e della collettività.

L’architettura dell’ambiente digitale, simile a un Panottico che garantisce l’introiezione delle norme, organizza una realtà altamente omologata e omologante, interpretata secondo specifiche strategie di gioco e competizione (gamification) in cui lə utenti delegano le proprie scelte, capacità immaginative e desideri a procedure algoritmiche di compensazione – con la promessa di liberarci dalla libertà. Ogni volta che entriamo sul web accediamo a noi stessə.

Proviamo a riflettere criticamente su questi aspetti a partire da prospettive differenti: l’attitudine hands on, la pedagogia hacker e il gioco di ruolo come spazi in cui riconfigurare continuamente il proprio personaggio e discutere di possibili deterritorializzazioni.

CHI PARTECIPA?

Accedere a noi stessə è una conversazione tra Ippolita e Marta Palvarini.

Ippolita è un gruppo di ricerca indipendente e interdisciplinare che si occupa di filosofia della tecnica. Tra le maggiori pubblicazioni internazionali: Nell’acquario di Facebook, Il lato oscuro di Google, Anime Elettriche. Oltre ai percorsi di formazione critica sulle tecnologie alla Naba di Milano, Ippolita guida la collezione di libri Culture Radicali per l’editore Meltemi.

Marta Palvarini è una delle co-fondatrici di Asterisco Edizioni, attivista queer, appassionata di giochi di ruolo e guastafeste transfemminista, fa di tutto per capirci qualcosa dell’intersezione tra culture digitali, cultura pop e questioni di genere.

L’incontro è moderato da Michele Bertolino, curatore del Public Programme di Verso.

QUANDO E DOVE?
Venerdì 29 aprile | h.18.00

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Via Modane 16, 10141 Torino

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