Se questo è il tempo dell’ingiustizia, che non è solo sociale, ma anche istituzionale, umana, spaziale, economica e climatica, è urgente alzare la voce, ma come si può essere davvero efficaci in un nuovo modo di fare politica dal basso che incroci le politiche tradizionali? In che modo le diverse voci possono davvero generare un cambiamento? Come dar voce a chi tradizionalmente non ce l’ha?